Alla Grotta Inferiore ci si arriva continuando lungo il cammino su cui già vi trovate: si piega sulla destra e la passerella (costruita a sbalzo nella roccia viva nel 1874) si addentra nella gola selvaggia, snodandosi in una serie di curve e di anse incuneandosi nelle viscere della montagna. State camminando a un metro sopra l’acqua che gorgoglia sotto i vostri piedi.
L'impressione sarà quella di trovarsi dentro una grotta, ma in realtà si tratta di un’alta e strettissima “forra”, ovvero una profonda gola scavata dentro la montagna dalla furia delle acque a una profondità di 55 metri. Di cascate ne esistono a migliaia nel mondo, ma una conformazione di questo tipo è piuttosto inconsueta, prodotta da un lavoro durato la bellezza di 20.000 anni! Un fenomeno che rispecchia il proverbio latino "gutta cavat lapidem": la goccia scava la roccia.
Questa è la parte terminale della cascata, che nella gola crea un gran frastuono: un rumore assordante e un turbinoso spumeggiare dovuti ad una spinta imperiosa costretta dopo un salto di 98 metri in uno spazio di sfogo assai esiguo. Il tutto si svolge in una miriade di spruzzi, in un pulviscolo acqueo sottile come nebbia che dà all’atmosfera circostante una dimensione surreale.
Conclusa questa prima parte della visita alla cascata si lascia la Grotta Inferiore per salire alla Grotta Superiore.